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FRAGOLE

La fragola profumata fiorisce sotto l’ortica; ed è vicino ai frutti selvatici, che le piante salutari s’innalzano e maturano di più. William Shakespeare  

Fragaria vesca L. – (Famiglia: Rosaceae) è la fragolina di bosco, presente allo stato spontaneo.
Le fragoline selvatiche sono molto più piccole di quelle coltivate e cresciute in serra che troviamo al mercato, meno succose, ma molto più dolci e profumate.
Linneo soprannominò questa pianta “Beneficio degli dei“, poichè riuscì a guarire da una grave forma di gotta grazie alle sue proprietà.

La sua coltivazione iniziò in Francia nel XVI secolo, inizialmente per la sua gradevole fioritura e successivamente per scopo alimentare. Furono selezionate nel tempo diverse varietà, fino ad ottenere i frutti che ancora oggi coltiviamo.

I frutti sono “FALSI FRUTTI“, formati da una parte carnosa di colore rosso, in cui sono inseriti i “VERI FRUTTI” (chiamati acheni) che sono i semini che si trovano sulla superficie.

Da secoli viene impiegata per le sue proprietà diuretiche, per la cura di diverse forme di gotta e per la tubercolosi. Questo frutto, molto spesso provoca manifestazioni allergiche e orticarie (soprattutto in età infantile).
E’ infatti considerato un alimento “istamino-liberatore” poichè contiene sostanze capaci di favorisce il rilascio di istamina da parte dell’organismo, innescando meccanismi infiammatori, asma e orticaria.


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LA ZUCCA e le sue proprietà benefiche

Cenni botanici: la zucca appartiene alla Famiglia delle Cucurbitacee, insieme ai cetrioli, i meloni e cocomeri o angurie. E’ una pianta erbacea molto variabile nei frutti, vistosi per grandezza, forma e colorazione, tanto che alcune di piccole dimensioni sono considerate ornamentali; dato il peso (può raggiungere in certe forme i 100 Kg!), queste piante si sviluppano a terra serpeggiando spingendosi anche fino a 6 metri di lunghezza.

Ha foglie grandi e cuoriformi, di colore verde brillante; Fiori campanulati con 5 lobi che si aprono di colore giallo intenso (quello maschile si differenzia da quello femminile per il picciolo più lungo); Frutti (peponidi) di grandi dimensioni, possono essere di forma allungata e ricurvi all’estremità o rotondi e appena schiacciati, con buccia liscia o rugosa, di colore giallo o verdastro. I semi, ricchi d’olio, sono commestibili e di gradito sapore.

Le origini: Alcune specie provengono dall’America meridionale e arrivarono in Europa solo dopo la conquista del nuovo continente, altre specie, già note ai Greci e ai Romani, proverrebbero invece dall’Asia meridionale.

Le sue virtù: Appena la zucca fu introdotta in Europa incuriosì più per la sua forma che per il suo possibile impiego alimentare. Le lunghe carestie fecero apprezzare questo ortaggio per le qualità della sua polpa. Divenne in breve tempo molto popolare fino a trasformarsi in uno degli ortaggi più diffuso del Mediterraneo.

Fu studiata inoltre per le sue propietà benefiche: utilizzata come vermifugo e come calmante delle infiammazioni dell’apparato digerente e delle vie urinarie. La medicina popolare individuò anche nei suoi semi dei potenti anafrodisiaci (capaci di placare ogni eccesso sessuale). La sua polpa invece, perfettamente digeribile è da sempre raccomandata per gli stomaci delicati.

Le proprietà benefiche della zucca sono concentrate:

  • nei semi con azione vermifuga. Privi di tossicità, sono un ottimo rimedio contro ossiuri e tenia, sia per bambini che per adulti;
  • nella polpa con azione emolliente e diuretica. Efficace per lenire infiammazioni del tratto gastrointestinale come enterite e dissenteria. Per uso esterno, si rivela un buon rimedio contro dolori di varia origine con sensazione di bruciore. Per trarne giovamento basta pestare la polpa e applicarla sulla parte dolorante. In cosmesi è un ottimo idratante per pelli secche e sensibili.


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CHE CAPPERI!

Capparis spinosa: appartiene alla Famiglia delle Capperaceae, al genere capparis e alla specie spinosa.

Tipica pianta mediterranea, cresce principalmente su vecchi muri a secco e sulle rocce ben esposte al sole, ma è facile trovarla anche sui terreni aridi.

Roma di capperi ne è piena!

In questo periodo, basta alzare lo sguardo sulle mura aureliane verso l’ora del tramonto per ammirare la fioritura ancorata rigogliosa sulle pareti con i suoi fiori bianchi e rosati.

IMPIEGOLe radici vengono utilizzate a scopo erboristico, i boccioli e le bacche sono molto utilizzati per scopi culinari, si raccolgono a partire dalla primavera fino all’estate.

I boccioli (i veri e propri capperi) vengono raccolti al mattino ancora chiusi e acerbi e conservati sotto sale o sott’aceto. Con il loro sapore intenso e piccante vengono usati per guarnire sughi, insalate, pietanze di carne o di pesce.

I fiori una volta sbocciati durano pochi giorni, non appena appassiscono cominciano a comparire i primi frutti, bacche carnose contenenti tanti piccoli semi.

I frutti vengono raccolti immaturi quando mantengono ancora il colore verde, man mano che maturano diventano di colore rosso scuro. Vengono trattati alla stessa maniera dei boccioli, ultimamente molto utilizzati come stuzzichino per antipasti.

L’utilizzo erboristico del cappero è poco diffuso. Trova impiego la corteccia delle radici che contiene capparirutina (conferisce al cappero proprietà amare), saponina, sali minerali e olio essenziale.

Presenta proprietà vasocostrittrici, diuretiche e depurative. La tintura oleosa del cappero è utile per la cura delle vene varicose.

Sebbene a Roma i capperi vengano raccolti continuamente e venduti ai turisti come un vero e proprio business, consiglio vivamente di raccoglierli esclusivamente in aree lontane dall’ambiente urbano e dallo smog del traffico veicolare!

I capperi rigogliosi e rampicanti rappresentano un elemento tipico dell’ambiente mediterraneo, un valido ornamento spontaneo per la Capitale!

Lasciamoli fiorire e sbocciare per il solo gusto di poterli ammirare!

 


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NaturArt e i colori della Frutta – 20/21 Giugno 2015

In occasione di Think green Eco Festival (ex Cartiera Latina – via Appia Antica 42/50)

Laboratorio didattico naturalistico per bambini al fine di approfondire il sapere sulla Natura, coniugando gioco e didattica. Dipingere con coloranti di estrazione vegetale e creare fantasiose composizioni con foglie e fiori essiccati, pezzetti di legno, capsule, semi e con tutto ciò che ci regala la Natura!

Quando si compone con materiali naturali ci si prende tutto il tempo per giocare e sperimentare e con libera fantasia si da’ forma a creazioni personalizzate!

DURATA LABORATORIO: 1h e 30′

Per bambini di età compresa tra 5-12 anni. Per bambini di età <5 è richiesta la presenza di un genitore.


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GLI ORTAGGI DI STAGIONE: le Brassicaceae

Le Brassicaceae sono una grande Famiglia di piante erbacee distribuite in tutti i continenti ed in particolare nelle zone a clima continentale, come il bacino mediterraneo. Sono chiamate anche Crucifere (note in italiano come Crocifere) poiché l’aspetto del fiore ricorda una croce: è costituito infatti da 4 petali disposti in modo perpendicolare fra loro.

Appartengono a questa Famiglia numerosi ortaggi come il cavolo, i cavolini di Bruxelles, il cavolfiore, la rapa, i broccoli, la verza e altre 150 varietà coltivate per uso alimentare.

Autunno e inverno sono le stagioni ideali per il raccolto ed il consumo delle parti commestibili di queste piante. Le Brassicaceae sono ricchissime di vitamine A, B1, B2, B5, B9 e di altri preziosi minerali (Fosforo, Calcio, Ferro, Potassio, Zinco e Magnesio).

Mangiare frutta e verdura di stagione è importante per assimilare tutte le sostanze nutritive, sali minerali ed enzimi necessari al nostro organismo; al di fuori del loro periodo di maturazione, le loro proprietà nutrizionali potrebbero andare perse.

Consumare ortaggi freschi di stagione contribuisce a mantenerci in buona salute!

Le Brassicaceae sono note avere importanti funzioni benefiche per il nostro organismo:

  • Contrastano l’anemia grazie all’alta concentrazione di Ferro e Vitamina C;
  • sono adatte all’alimentazione per celiaci perchè non contengono glutine e sono a basso contenuto di zucchero;
  • svolgono un’azione preventiva contro i tumori (cancro intestinale, epatico e polmonare), patologie cardiovascolari, neuroligiche, infettive (Helicobacter pylori), osteoarticolari;
  • contrastano l’obesità;
  • svolgono un’azione anti-diabete;

ma allo stesso tempo, possono produrre importanti effetti collaterali. Alcune sostanze presenti in questa Famiglia di ortaggi possono avere azione gozzigena, possono cioè interferire con il metabolismo dello iodio, impedendone l’assimilazione da parte della tiroide. Queste sostanze sono chiamate isotiocianati (in particolare la goitrina), il cui effetto può essere facilmente inibito mediante cottura di questi alimenti.

          

Il cavolo per i Romani…

Plinio, lo storico e naturalista romano, afferma che per secoli i Romani usarono esclusivamente il cavolo come pianta medicinale, e che quando iniziò a diffondersi la moda delle spezie orientali, Catullo si impegnò in Senato in difesa del preziosissimo ortaggio. Mentre però il popolo consumava ogni parte dell’ortaggio, i palati più raffinati delle classi elevate si limitavano a cibarsi dei germogli freschi e del fusto, cioè delle parti più gustose.

 

 

 

Bibliografia:

AAVV 2013. La grande enciclopedia delle erbe, Ed. Dix.

Baldini E. e Zocchi G. 2014. Biologi italiani (ONB) n. 11.

Della Beffa M.T. 1999. Fiori di campo, Ed. De Agostini.

Mauseth 2004. Botanica, Ed. Grasso